Ciao Francesca,mi scuso per il lungo periodo di tempo in cui non ti ho scritto per impegni, ma nonostante tutto ho seguito a fondo le tue nuove, bellissime registrazioni. Dunque mi trovo qui a raccontarti questa storia accadutami circa 2 mesi fa. Una sera mia mamma telefona a mio padre, che si trovava fuori casa, e, mentre loro due conversavano, mia mamma ha sentito una voce lontana che sembrava quella di mio zio che diceva: "Ciao sono io non chiudere!!!". Allora, un pò stupita, mi ha raccontato l'accaduto, e io, molto affascinato ed emozionato all'idea di poter risentire il mio caro zio, al ritorno di mio papà ho pensato di mettere in comunicazione entrambi i telefoni che si trovano in stanze diverse della casa. Ed ecco che parte, dopo alcuni minuti, un forte fischio accompagnato da un vento che sembrava facesse bruciare i telefoni. Io ho subito pensato che quel fischio provenisse da un altra dimensione, ma siccome era ora di cena ho pensato di riprovare più tardi. Rimetto i cellulari in comunicazione e si ripete nuovamente il fischio e il vento ma stavolta, mentre stavo per riattaccare, sentiamo tutti, lontanissimo, mio zio che dice: "MI SENTITE?". Davvero impressionante, ma allo stesso tempo bellissimo e rassicurante. L'indomami verso le 14 riprovo ed ecco che che al posto del fischio, stavolta sento mio zio che mi dice: "CIAO MI SENTI?TI PREGO NON CHIUDERE!!!", ma qualcosa è stata più forte di me e ho riattaccato e tutt'oggi sono molto pentito di averlo fatto, perchè sarebbe stato bellissimo continuare quel contatto. Il mese dopo, in piena notte, mentre era conservato in una scatolina, squilla il telefono di mio zio. Spaventato l'ho preso e ho notato che c'era una chiamata persa da un numero a 5 cifre, e allora dissi ai miei che il giorno dopo avrei telefonato per vedere a chi appartenesse. Il mattino dopo mia mamma telefona a quel numero e, dopo i primi 3 squilli, risponde una voce rauca accompagnata da 2 colpetti di tosse che dice "pronto?" e subito riattacca. Passano 10 minuti e riproviamo a telefonare, ma stavolta risponde una ragazza con tutt'altra voce, che dice che abbiamo provato a telefonarla una volta soltanto, cioè nella presente occasione e che non era stata lei a rispondere 10 minuti prima, anche perchè il telefono non le era nemmeno squillato e che di certo lei non si metteva a giocare di notte con il telefono a chiamare gente!!! Sono ancora stupito. Chi era allora con quella voce? Perchè sempre sul telefono di mio zio arrivano queste telefonate strane? Ma una cosa secondo me è certa: quella voce era di mio zio, perchè lui pochi giorni prima di morire faceva fatica a parlare e tossiva spesso a causa del tumore che si era ingrandito nell'esofago.Tutta questa storia mi porta molta sicurezza perchè i nostri cari non ci abbandonano mai e danno sempre più prove per farci scoprire questa bellissima realtà in cui loro sono più vivi che mai.
Mi ha scritto Claudio, dalla Svizzera: un'esperienza molto interessante che ha dato un nuovo indirizzo alla ricerca interiore di Claudio.
Cara Francesca, il mio profondo dolore per la perdita di mio papà (28 novembre 2009)mi ha spinto a cercare qualcuno che credesse come me alla vita dopo la morte. È così che ho scoperto il tuo sito fonte di speranza e ricco di esperienze tutte interessanti. Se ho preso l'iniziativa di scriverti é per raccontarti quanto mi é successo la notte del 19 gennaio scorso.. La protagonista, devo dire, é mia moglie S. che possiede alcuni doni paranormali e ciò sin da piccola (flash, visioni, sogni e premonizioni). Ciò per dirti che quella sera ci siamo coricati normalmente. Essendo sempre lei ad addormentarsi per prima, mi accorsi che nel suo sonno cominciò a parlare con sua nonna. Vide tra l'altro che vi era una grande festa, organizzata per mio papà che giocava a carte. S., poté vedere molte delle persone decedute e a noi care, i miei nonni, zii e amici di famiglia. Poi riuscì a parlare con mio padre, ma ciò che mi ha veramente sorpreso e incuriosito e che ho potuto partecipare concretamente alla discussione. Era come se tramite S. io riuscissi a comunicare con mio padre. Ci diceva che lui era sempre con noi, presente e vicino a noi ad ogni momento ed era quasi inutile rendersi al cimitero perché li vi era solo il suo corpo. Ci rimproverò quasi per aver guarnito troppo la sua tomba. Ma desideroso di vederlo e di sentirlo gli chiesi di farsi notare, di darci notizie, ma lui continuò a ripeterci che è sempre con noi, che ci vede e ci sente e che é contento dove si trova e felice di venire a trovarci. Ci dà qualche consiglio particolare che abbiamo potuto verificare e certificare. Gli chiedo se veramente Gesù esiste, e lui mi risponde che queste domande non devo farle (ne deduco forse di aver commesso un peccato, quello di dubitare nell'esistenza di Dio). Poi S. vede il suo angelo, é il più grande di tutti e il suo nome é scritto sulle sue ali. Si chiama SILO che vuol dire "sincerità, intensità, luce e onore". Gli chiedo se ne ho uno anch'io e mi dice di si ma il suo nome non può dirmelo perché lo potrò sapere solo in morte. Ad un certo punto, S. mi dice che si trova sul tetto della casa ci vede ed é con noi. Tutta la conversazione si svolge in un’atmosfera simpatica, felice, di risate. Gli dico che gli vogliamo bene. E lui dice si lo so. Mio papà dice che sono un brontolone e che per farmi smettere di piangere ha dovuto farmi diventare bambino per mettermi nella carrozzina e portarmi a passeggio. Non poteva farlo da grande perché lassù non hanno più la forza, ed ero troppo pesante (infatti era il sogno che feci qualche notte fa, sognai infatti mio papà da giovane che portava in carrozzina un bambino di circa un anno, ero sicuramente io). Chiese poi dei nipotini. Ecco in qualche modo un riassunto di quel meraviglioso incontro che durò quasi un'ora. S., mia moglie, si svegliò subito dopo il sogno ma non ricordava tutto ed é rimasta sorpresa che io ne sapessi più di lei. Non era cosciente di avermi trasmesso una comunicazione fantastica con mio papà tramite lei. La notte seguente il contatto si ripetè per S. ma questa volta senza parlare. Mi raccontò poi di aver rivisto mio papà e che la rimproverò per aver parlato un pò troppo e che dovevamo smettere di chiamarlo in continuazione perché lui é già con noi. S. gli disse di non averlo chiamato e lui rispose "tu non mi hai chiamato..." sottointeso "ma altri lo hanno fatto". Fatto straordinario poi gli disse di andare nel garage perché aveva perso qualcosa. Non sapendo cosa andò a vedere e vicino alla macchina trovò uno dei suoi anelli. Grazie a mio papà ritrovò l'anello. Era l'anello del nostro fidanzamento. E cosi, Francesca, lei lo sogna regolarmente ma purtroppo non ho più potuto partecipare a questo straordinario incontro. Mi manca. Sò che é con me ma lo cerco ogni giorno. Cerco un'altro incontro ma purtroppo quello é rimasto l'unica e bellissima prova di un'esistenza oltre terrena. Francesca mi piacerebbe sapere cosa ne pensi e magari darmi qualche consiglio. Ti ringrazio infinitamente per aver preso un pò del tuo tempo prezioso per leggermi e spero di aver presto tue notizie. Tanti saluti.. Claudio
Dopo la mia risposta, Claudio mi ha riscritto:
Carissima Francesca,
Grazie infinitamente per avermi risposto. Quello che scrivi é davvero bellissimo e sono davvero consapevole di essere molto fortunato per aver vissuto un tale avvenimento. Anch'io faccio fatica a crederci e solo ora riesco a capire l'importanza di quel contatto. Vorrei tanto, credimi Francesca, averne altri di questi bei momenti, ma penso che rimangono comunque rari e per cui devo saper apprezzarli come mi vengono dati. Purtroppo cerco mio padre in ogni momento del giorno e della notte. Vorrei ancora ritrovarlo oppure usare il tuo metodo per ascoltarlo. Il tuo sito mi da molta gioia e interesse e le persone come te mi possono dare la forza e il coraggio di continuare la mia ricerca. Di poter vivere la mia vita come non l'ho mai fatto. Non sono mai stato un credente praticante ma mai come ora riesco ad avvicinarmi a Dio. Sapere e credere nell'aldilà é, per me, forza di vita. Poterlo trasmettere alle persone care che mi circondano é una forza di vita e di beatitudine.
Mi piacerebbe tanto rimanere in contatto con te ma sono cosciente dei tuoi numerosi impegni. Cara Francesca é con immenso piacere che ti autorizzo a pubblicare il mio racconto sperando che possa aiutare altra gente a credere che la morte non é la fine di tutto.
Grazie ancora di tutto il tuo aiuto sperando di poterti rileggere presto.
Claudio