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Le domande più frequenti che mi sono state rivolte


Come fai ad essere sicura che queste entità siano benevole?

Gesù stesso ha detto che l'albero si riconosce dal frutto: ebbene, se queste entità recano messaggi di amore, di speranza, che spingono l'umanità verso la propria salvezza, che ci invitano ad avere fede in Dio, come possono essere entità negative? Credo che un'entità maligna non riuscirebbe, nemmeno allo scopo di ingannarci a pronunciare simili concetti.


Perchè credi che queste entità siano le anime dei defunti?

Non è mai capitato a me e nemmeno, a quanto ne so, ad altri ricercatori metafonici di ascoltare entità che si dichiarano ancora viventi su questa Terra. Sono loro stessi a definirsi, in molte occasioni, "morti" e lo fanno per far capire a noi chi sono perchè loro stessi si definiscono vivi, anzi, più vivi di noi stessi. Molti sperimentatori hanno ricevuto messaggi nei quali si afferma che la vera vita è la loro e che la nostra esistenza non è che il pallido riflesso di quella che ci attende di là.


Perchè un Santo dovrebbe venire a parlare proprio con te?

Confesso che me lo sono chiesta tante volte: come ho già avuto modo di dire, io fino a poco tempo fa ero agnostica, non andavo in chiesa e di certo non rispondo in nessun modo a certi modelli di perfezione cristiana. Ma tant'è, ciò è accaduto e chi può dire perchè? Forse perchè alcune mie caratteristiche servivano per realizzare tutto ciò, per dare una mano in più ai signori Desideri che già da anni cercano di diffondere ciò che Sant'Erasmo comunica non solo a beneficio di noi che riceviamo i messaggi, ma affinchè tutto ciò sia conosciuto da quante più persone è possibile affinchè possano acquisire la fede in Dio. E poi chi può conoscere i piani dell'Altissimo? Pensando ciò, continuo a dedicarmi a tutto ciò senza farmi tante domande, anche perchè lo stesso Sant'Erasmo mi spinge con veemenza a continuare a registrare perchè ciò serve a chi è di là e soffre e a noi che abbiamo bisogno di un pò di speranza.


Perchè, se tutto ciò è così reale, tanti contunuano ad essere scettici?

Ricordiamoci sempre che il Signore ci ha creati liberi, che abbiamo il libero arbitrio che ci permette di fare le nostre scelte in piena autonomia ed in piena responsabilità, e ciò significa che la nostra mente, il nostro modo di pensare, si struttura nel tempo secondo parametri che fanno riferimento alla cultura, all'educazione, all'ambiente, agli esempi ricevuti. Ragion per cui tanti sono portati a formarsi una struttura mentale che trova più agevole ed immediato far riferimento a ciò che è tangibile, che si può esaminare tramite i nostri cinque sensi, ciò, che insomma, costituisce il fondamento del tanto osannato "metodo scientifico"con cui pretendiamo di spiegare tutto. A costoro rimane davvero molto difficile concepire concettualmente l'esistenza di realtà non fisiche, ossia non costituite dalla materia che noi conosciamo in questa dimensione, bensì da forme di pura coscienza, autonome ed "esistenti" in un senso che, certo, non siamo in grado di capire, ma che non per questo abbiamo diritto di negare. Queste persone, figlie del materialismo ottocentesco che ha informato di sè ben due secoli di cultura, quando si trovano dinanzi a tali realtà, come ad esempio la metafonia, per un processo psicologico ben noto che va sotto il nome di "dissonanza cognitiva", trovano più facile rifiutare il problema negando aprioristicamente tutto. Il dover prendere atto dell'esistenza di concetti e principi che sovvertono il nostro modo di pensare è per molti impensabile, ciò significherebbe mettere in discussione tutte le proprie opinioni e le proprie idee e può essere davvero molto difficile e doloroso, specie per coloro che hanno un ruolo ben definito nel mondo accademico e scientifico che è ben saldo su certi parametri dati come acquisiti.


Cosa ne pensa la Chiesa di tutto questo?

La Chiesa ha mantenuto fin dall'inizio, nei confronti della metafonia, un atteggiamento di prudente apertura. Per far comprendere cosa ciò significhi, riporto qui un brano tratto dal libro dell'avvocato Victor Zammit "Un Avvocato Presenta il Caso dell'Aldilà - Prove Oggettive Inconfutabili", brano che reputo molto interessante.

Il Vaticano e la metafonia

Sebbene la cosa non sia nota a molti cristiani - cattolici, protestanti e fondamentalisti - la Chiesa Cattolica ha avuto un atteggiamento positivo e di incoraggiamento nei confronti delle indagini sulla metafonia.

  • Due dei primissimi investigatori furono preti cattolici italiani, Padre Ernetti e Padre Gemelli, i quali si imbatterono casualmente nel fenomeno nel 1952 mentre stavano registrando dei canti gregoriani.

  • Padre Gemelli udì sul nastro la voce di suo padre che lo chiamava con il soprannome che aveva da bambino, e diceva "Zucchini, è chiaro, non sai che sono io?"

  • Profondamente perplessi a causa degli insegnamenti cattolici in materia di contatto con i morti, i due preti si recarono a Roma in visita a Papa Pio XII.

  • Il Papa li rassicurò:

"Caro padre Gemelli, non ha davvero nessun motivo di preoccuparsi. L'esistenza di queste voci è un fatto rigorosamente scientifico e non ha nulla a che vedere con lo spiritismo. Il registratore è totalmente obiettivo. Riceve e registra solo le onde sonore da qualunque posto esse provengano. Questo esperimento potrebbe divenire la pietra angolare di un edificio per gli studi scientifici che rafforzerà la fede della gente nell'Aldilà" (Rivista italiana Astra, giugno 1990 citata da Kubis e Macy, 1995: 102 ).

Il cugino di Papa Pio XII, il Rev. Professor Dott. Gebhard Frei, co-fondatore dello Jung Institute, era un parapsicologo noto a livello internazionale e uno stretto collaboratore di Raudive, uno dei pionieri della ricerca. Fu anche Presidente della Società Internazionale dei Parapsicologi Cattolici. È nota questa sua affermazione: "Tutto ciò che ho letto e sentito mi obbliga a credere che le voci provengono da entità trascendentali e individuali. Mi piaccia o no, non ho il diritto di dubitare della genuinità delle voci (Kubris e Macy, 1995: 104)." Il Dott. Professor Gebhard Frei morì il 27 ottobre del 1967. Nel novembre del 1967 in numerose registrazioni si presentò una voce che si identificò con il nome di Gebhard Frei. La voce venne riconosciuta dal Prof. Peter Hohenwarter dell'Università di Vienna e venne attribuita al Dott. Frei (Ostrander e Schroeder, 1977: 271).

Papa Paolo VI era a conoscenza del lavoro sulla metafonia compiuto fin dal 1959 dal suo caro amico, il produttore cinematografico svedese Friedrich Jürgenson, il quale aveva realizzato un film su di lui. Per il suo lavoro, nel 1969 il Papa nominò Jürgenson Cavaliere dell'Ordine di S. Gregorio. Jürgenson scrisse a Bander, il ricercatore britannico sulla metafonia, le seguenti parole: In Vaticano ho incontrato un atteggiamento favorevole nei confronti della metafonia. Ho stretto molte splendide amicizie fra le figure di spicco della Città Santa. Oggi "il ponte" si regge stabilmente sulle sue fondamenta (Ostrander e Schroeder, 1977: 264). Il Vaticano diede anche ai propri preti il permesso di indagare sul fenomeno delle voci - Padre Leo Schmid, un teologo svizzero ne raccolse più di diecimila nel suo libro Quando i Morti Parlano (When the Dead Speak)libro che venne pubblicato nel 1976, poco dopo la sua morte. Un altro ricercatore che ebbe il placet del Vaticano fu Padre Andreas Resch, il quale, oltre a condurre degli esperimenti in prima persona, tenne corsi di parapsicologia presso la scuola sacerdotale del Vaticano a Roma (Kubris e Macy, 1995: 104). Nel 1970 la Società Internazionale dei Parapsicologi Cattolici tenne una conferenza in Austria; gran parte della conferenza si occupò dei documenti sulla metafonia.

In Inghilterra, nel 1972 quattro membri dell'alta gerarchia cattolica parteciparono alle famose prove di registrazione dello studio di Pye condotte da Peter Bander (Connelly 1995: 44). Padre Pistone, Superiore della Società di San Paolo in Inghilterra, dopo le prove rilasciò in un'intervista le seguenti parole: Nelle Voci non vedo niente di contrario agli insegnamenti della Chiesa Cattolica; sono qualcosa di straordinario ma non c'è ragione di temerle, né vedo alcun pericolo (Bander 1974: 132). La Chiesa si rende conto del fatto che non può controllare l'evoluzione della scienza. Qui siamo di fronte ad un fenomeno scientifico; questo è il progresso e la Chiesa è favorevole al progresso. Sono contento di vedere che i rappresentanti della maggior parte delle Chiese hanno adottato il nostro stesso atteggiamento: noi riconosciamo che l'argomento delle Voci stimola l'immaginazione persino di coloro che hanno sempre sostenuto che non ci potessero essere prove o basi di discussione in materia di vita dopo la morte. Questo libro e gli esperimenti successivi sollevano seri dubbi, anche nella mente degli atei. E già questa è una buona ragione perché la Chiesa appoggi gli esperimenti. Un seconda ragione può essere individuata nella maggiore flessibilità adottata dalla Chiesa fin dal Concilio Vaticano II; vogliamo mantenere una mentalità aperta su tutte quelle questioni che non contraddicono gli insegnamenti della Chiesa (Bander 1974: 103). Sua Eccellenza l'Arcivescovo Cardinale, Nunzio Apostolico in Belgio commentò: Naturalmente è tutto molto misterioso, ma sappiamo che le voci ci sono per essere ascoltate (Bander 1974: 132). Il Giusto Reverendo Mons. Prof. C. Pflegercommentò: I fatti ci hanno dato la consapevolezza che fra la morte e la risurrezione c'è un altro stadio di esistenza post mortem. La teologia cristiana ha poco da dire riguardo a questo stadio (Bander 1974: 133). Il libro di Bander (1973: 133) contiene una fotografia del Giusto Reverendo Mons. Stephen O'Connor, Vicario Generale e Principale Cappellano Cattolico Romano presso la Marina Britannica, mentre ascolta una registrazione in cui si era manifestata una voce che sosteneva d'essere quella di un giovane ufficiale della Marina che si era suicidato due anni prima. Ironicamente, il Dott. Raudive aveva registrato autonomamente lo stesso messaggio qualche tempo prima.

Fin dagli anni '70 del Novecento, il Vaticano ha continuato a sostenere una ricerca approfondita in tutte le aree della parapsicologia, compresa la metafonia. Recentemente Padre Gino Concetti, uno dei teologi più competenti del Vaticano, ha detto in un'intervista: Secondo il catechismo moderno, Dio consente ai nostri cari defunti, che vivono in una dimensione ultra-terrena, di inviare messaggi per guidarci in certi momenti difficili della nostra vita. La Chiesa ha deciso di non proibire più il dialogo con i morti, a condizione che questi contatti siano motivati da seri propositi religiosi e scientifici (pubblicato sul quotidiano vaticano L'Osservatore Romano - citato suSarah Estep's American Association Electronic Voice Phenomena, Inc Newsletter, Vol 16 No, 2 1997 ). Ovviamente, la Chiesa si rende conto del fatto che la scienza sta facendo progressi enormi, inevitabili, irreversibili e cumulativi che nessuno ha l'autorità di fermare.

Vorrei aggiungere un'osservazione molto personale: dall'Aldilà ricevo pressanti e continui inviti a pormi in contatto perchè ciò serve sia a chi si trova già nell'altra dimensione che a noi qui, sulla Terra, poichè in tal modo possiamo riceverne altissimi insegnamenti che vanno nella direzione di confermare i fondamenti della fede cristiana. Io stessa, agnostica fino a poco tempo fa, oggi, grazie alle registrazioni ed alla guida di Sant'Erasmo, sto acquisendo una fede sempre più profonda che ha cambiato la mia vita. Se questi sono i risultati, allora Sant'Erasmo ha proprio ragione quando afferma che i contatti servono anche a dare la fede a chi non ce l'ha e a dare speranza ed una nuova visione della nostra esistenza in un momento storico così confuso e difficile. La metafonia ci indica la Via del Maestro, solo che lo fa in un modo nuovo, che per la bontà della Misericordia divina, offre più prove a quanti oggi trovano difficile credere e stanno cercando una Luce.

Vorrei poi riportare qui un'intervista a Padre Francoise Brune, un teologo esperto in tematiche paranormali e autore del libro "I morti ci parlano". L'intervista è stata realizzata durante il 5° Incontro di Studi Paranormali di Torino. Ne riporto testualemnte degli stralci:

Padre Brune, qual'è la domanda che la gente più spesso le rivolge? L' aldilà esiste davvero, c'è la possibilità di comunicare con chi non è più qui con noi?

Si, queste domande sono le più frequenti, perchè ci sono molte persone che hanno perso qualcuno di caro, figli, mariti, etc., e cercano naturalmente una sicurezza sulla sopravvivenza e sull' amore dei loro cari. Credo che generalmente non abbiano una risposta abbastanza esauriente da parte della Chiesa, e quindi cercano di incontrare non un'altra verità, ma un completamento.

Come mai la Chiesa è sempre restia nel dare il proprio benestare in chi cerca questo tipo di contatto extradimensionale ?

Naturalmente c'è sempre un pericolo con questo tipo di cose. Può sempre trattarsi di ciarlataneria, può divenire una mania, una droga, e possono arrivare messaggi che potrebbero disturbarci. Per questo la Chiesa deve rimanere cauta e prudente. Credo però che troppa prudenza non porti da nessuna parte. Si dovrebbe aiutare la gente nel fare la distinzione, come diceva S.Paolo, fra gli spiriti che potrebbero aiutarci, e gli spiriti che potrebbero invece disturbarci. Il ruolo della Chiesa dovrebbe essere questo, e non quello di impedire tutto.

Lei ha scritto un libro, " I morti ci parlano". Ha quindi avuto una prova diretta personale che l' aldilà esiste?

Non ho fatto mai esperienze dirette personali, ma da un lato vedevo tutte le esperienze dei Santi, che sono piene di esperienze paranormali. Ho studiato molto la vita dei Santi.

Vedo dall'altra parte poi che molti teologi perdono la fede della vita eterna, ed adesso abbiamo attraverso le esperienze in punto di morte, e attraverso le comunicazioni dall'aldilà, come la scrittura automatica, o anche la trans-comunicazione strumentale, quindi messaggi che possiamo registrare con normali apparecchi radio-registratori, delle belle esperienze. Credo quindi che ora non ci siano solo più indizi ma vere prove. Sono stato molte volte accanto a persone che si mettevano in contatto, con bellissimi risultati.

E quindi ho deciso di mettere insieme tutte queste testimonianze nel mio libro. Grazie di tutto.


Perchè queste entità non hanno la loro voce originale e utilizzano un linguaggio che mai avrebbero utilizzato in vita, anche a causa del loro livello culturale e intellettivo?

Ho già spiegato altrove in questo sito che i nostri cari, una volta passati nell'altra dimensione, non posseggono più i loro organi fonetici, quelli grazie ai quali avevano proprio quel timbro di voce, essi utilizzano le sillabe e la voce che è incisa sulla base del nastro, sia essa femminile che maschile. Utilizzano, cioè, quanto noi mettiamo loro a disposizione e con quel materiale fanno dei veri miracoli riuscendo a comporre messaggi sublimi come in un gioco ad incastro che, per le nostre umane possibilità, sarebbe impensabile. Talvolta, però, per farci un regalo, entità superiori permettono alle entità di presentarsi con la loro voce originale, ma ciò non capita sempre e non capita su nostra richiesta. Riconosciamo i nostri cari dal fatto che spesso dicono il loro nome e dal contenuto di quanto comunicano. Per quanto riguarda la forma aulica con la quale si esprimono, essa è legata a più fattori, uno dei quali è la loro necessità di poter dire quante più cose è possibile con le sillabe rovesce che trovano nella base incisa. Sant'Erasmo mi ha comunicato che è lui che provvede a indirizzare le entità su quanto devono dire e a indicare le "strofe" (come ama chiamare i brani), perchè ciò, evidentemente, richiede facoltà superiori, e che poi sono le entità a parlare sotto la sua diretta direzione. Un altro motivo potrebbe essere individuato nel fatto che questo tipo di linguaggio, essendo così lontano dal nostro comune modo di esprimerci, serve ad indicarci proprio l'origine soprannaturale delle comunicazioni ed inoltre quanto possa essere profondo il cambiamento che investe la coscienza e la personalità dopo la morte fisica, facendoci intravedere l'acquisizione di facoltà che sulla terra di certo non avevamo.


Non potrebbe essere la tua stessa mente ad incidere queste voci sul nastro seguendo l'input del tuo desiderio di credere a questa realtà o del tuo inconscio?

Ritengo di poter escludere in maniera categorica questo fenomeno e ciò per due motivi fondamentali: da una parte, se ciò fosse, dovrei ricevere informazioni conformi a quelle che, prima di iniziare le registrazioni, erano le mie convinzioni personali e ciò non è affatto accaduto perché le comunicazioni che ho ricevuto mi hanno portata a cambiare il mio sistema di pensiero e le mie credenze, e ciò non è mai un processo facile, soprattutto quando non si hanno più vent'anni; dall'altra parte, ritengo estremamente difficile credere, che se un fenomeno simile fosse possibile per un essere umano con tale facilità, senza dubbio lo avremmo scoperto molto prima e lo avremmo inserito tra le normali facoltà umane. Quello che mi appare strano è che molti scettici trovino più semplice e naturale credere ad una cosa simile che non alla realtà dell'esistenza di un'altra dimensione dove vivono le anime di coloro che sono morti e che sono capaci di comunicare con noi. Sarebbe interessante compiere uno studio in tal proposito: comprendere i meccanismi psicologici che portano al rifiuto pregiudiziale e totale di una tale evenienza, che spesso conduce molte persone a doversi rendere delle spiegazioni che sono veramente più incredibili della stessa realtà. Credo che a tutti coloro che abbiano un po' di buon senso appaia molto chiaro come una simile spiegazione sia veramente forzosa e da accantonare, anche perché sono molte le obiezioni che possono essere sollevate a dimostrazione della sua falsità. Se ciò fosse stato vero, viste le mie convinzioni personali, avrei dovuto appurare l'inconsistenza del fenomeno, la sua assoluta inesistenza, e non certo trovarmi di fronte a una simile realtà che, registrazione dopo registrazione, mi ha costretto a una totale disamina delle mie idee e convinzioni intime e personali, conducendomi verso un cammino di fede che mai avrei pensato di poter fare. Il mio inconscio avrebbe certamente trovato altri linguaggi per esprimersi, avrebbe parlato di fenomeni di tutt'altro genere, sempre che possiamo ritenerlo capace di incidere un nastro magnetico!






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