TERESA
Giurerei: è vie!
E da giù lì ringrazia
l’Amante, eppure lo sa eh, è lì!
Alli vivi c’è in mostra, si,
succhi n’esce, se entri qui!
Son Re giù sfide,
teniamo raggi arò siamo
là mò orecchi:
ci hai felici che ci hai!
C’hai dire: se tornasse, permetti?,
Cestino inviar!
Te dico: te praticare albergo dei nostri,
le chiavi? Dei Martiri!
Core v’allieto,
tu mir(a) Croce, è raro di lì!
Scetà, e devi, figli: è droga là
fumi, e vissero inferno!
SANT'ERASMO
Sei matta? Giù lettere ti aprivo
e dite: ci basta?
Vero, ah, c’amavi tu lì più?
Vedi Regno qui!
Sai il secondo, vedete voi in Rai?
Lo sa che visi hai, ne hai!
Giù offrì ma è già lì giù morti,
vammelo a dì!
Oh, sta figlia, entra e do storie,
differenza ove c'è verso mentire.
E’ matta? Me lascia lì piedi?
Se feriti lì messaggi vò,
lì hanno messaggi!
C’è ondata di letizia,
avrai là.
PAOLO
Okay, là come sta?
Oh m'arzo m’accodai qui,
c'ho un po’ rubato ora lì lettiga!
E lì speri,
di più gli dan lì uscite, è vero!
Ha rose, su le prestano,
redige, lodi
c'ha, è vero, fogli,
e brava, qui ricevi spesso là;
chiesa: le chiavi sta lì,
sole qua levi?
Qua fischia…
Accetto le frecce, a ponti va là amici,
meglio farlo qua core,
“ius” dà Re, girate!
| SPIEGAZIONE DEL TESTO
Teresa dice che ci giurerebbe subito sul fatto che ci sono vie che possono collegare i due mondi, come la metafonia, e ora da lassù lei sa bene che è proprio così. Chiede a sua figlia di ringraziare "l'Amante" (ossia Cristo, che bellissimo modo di chiamarlo!) per questo messaggio che le concede, in fondo, commenta, sua figlia lo sa, dentro di sè, che Egli è lì, vicino a lei con la Sua presenza invisibile. A noi vivi, grazie alla metafonia e anche alla metavisione, viene messo molto in mostra di quanto appartiene all'Aldilà, e da questo ne esce il "succo", ovvero fatti concreti che dovrebbero condurci tutti alla conversione. Il Signore ci sfida anche attraverso questi fenomeni, i raggi di energia che hanno origine dalla loro dimensione permettono di comunicare ("arò siamo", lo dice con un termine dialettale, significa "dove siamo"), dunque, raccomanda Teresa, bisogna porre bene l'orecchio a quanto ella dice, ovvero che loro sono felici che possiamo averli quaggiù a parlare con noi, non c'è alcun tabù o divieto divino al riguardo. Vuole che io dica a sua figlia che, se potesse tornare sulla terra, le invierebbe un "cestino", ossia un dono, contenente la raccomandazione che sta per farle: quella di frequentare "l'albergo dei nostri", ossia la chiesa, perchè la chiavi della verità ce l'hanno i martiri della fede in Cristo, come Sant'Erasmo. Con questo messaggio allieta il loro cuore che, lei ben sa, è addolorato per la sua perdita, e chiede ancora a Monica di mirare alla Croce come faro, Croce che ha permesso che questo messaggio potesse venir consegnato, privilegio raro quaggiù. Chiude chiedendo, con un termine dialettale napoletano (che io posso dunque comprendere bene, "sceta" per "sveglia") di svegliare i figli, i giovani, cioè, dicendo loro che il fumo è una droga quaggiù e che per colpa di questi "fumi" tanti poi vivono l'inferno della malattia quaggiù. Credo che il termine "figli" vada interpretato così, poichè non so se Monica abbia dei figli.
Il Santo entra subito nell'argomento che gli ho sottoposto: ovvero se fosse conveniente passare alle registrazioni in radio, se con questo mezzo fosse possibile ottenere le stesse comunicazioni lunghe che ottengo col nastro e, soprattutto, sotto la sua guida. "Sei matta"? mi dice subito, così almeno si sgombera subito il campo da ogni fraintendimento. E' proprio il suo stile: chiaro, efficace, asciutto. Già mi apriva tante lettere lassù (i messaggi che chiedo per gli altri) e dunque come potrei dire basta al nastro rovesciato? Grazie a queste sue "lettere" io ora amo di più il Signore, la mia fede si è di certo accresciuta, attraverso le comunicazioni di Sant'Erasmo sul nastro posso intravedere il Regno dei Cieli, e dunque, sottintende la mia cara guida, come può venirti in mente di lasciare il nastro? (ribadisco che non era mia intenzione, forse il santo ha visto una diminuizione del tempo che posso dedicare al nastro rovesciato, qualora dovessi dedicarmi di più alla radio). In effetti con la radio si ottengono voci un pò più chiare, si, ma molto più brevi, non certo messaggi così lunghi e complessi come questi che pubblico e che ottengo col metodo del nastro rovesciato. Sant'Erasmo poi approfitta per fare un pò di "polemica" col programma Voyager che io guardo a volte sul secondo canale della Rai. Dice che i responsabili del programma sono già "morti" qui sulla terra, se non sono in grado di comprendere l'importanza delle migliaia di volti che egli mi ha donato da lassù grazie agli spettrogrammi, se non vogliono mostrarli in tv. Per il Santo questo sarebbe un argomento davvero importante su cui fare un servizio, e non i soliti servizi su piramidi, ufo, libri misteriosi e quant'altro, roba già trita e ritrita. Mi invita dunque ad entrare da lui tramite il nastro, è questa la via che mi conduce a lui che fa la differenza in questo "mondo" (quello metafonico), ove entità basse possono anche mentire con facilità. Si chiede ancora se sono matta a pensare di lasciargli i i "piedi" che lui mi ha donato e che mi permettono di "entrare" lassù col nastro. Se le persone "ferite" da un lutto desiderano avere messaggi lunghi dai loro cari, ebbene, dice Sant'Erasmo, qui li ottengono. Predice un'ondata di letizia che avrò attraverso i nastri. Dunque, il Santo non mi dice di non utilizzare anche la radio, ma le condizioni sono chiare: non devo trascurare il nastro.
Paolo è consapevole della domanda che sua moglie si pone dentro si sè: ora lui come sta? Dice con ironia che aveva rubato una lettiga per venire a registrare, ma si è alzato e si è accodato con le persone che attendono di parlare. Dice a Wally di sperare per una comunicazione con lui più efficace, perchè lassù danno sempre più "uscite" a più persone. Le manda delle rose che gli hanno "prestato" lassù e la loda perchè già lei scrive alcuni messaggi che riceve con la metafonia ("redige"), ha "fogli", messaggi che lei scrive. Le dice che è brava perchè spesso riceve dei messaggi metafonici, e che le chiavi della verità stanno nella chiesa di Cristo, che togliendo la chiesa dalla sua esistenza terrena sarebbe come levare il sole dalla vita. La invita quindi a riaccostarsi alla chiesa con più fede. Ora, dice, fischiano che il tempo sta per scadere. Lui le dice che accetta le critiche che ella gli faceva (le frecce), ma che ora al "ponte" che unisce i due mondi con la comunicazione metafonica lui ci viene come amico, ossia con buoni sentimenti, ma, le dice chiamandola "core", è meglio acquisire questi sentimenti di perdono sulla terra, quaggiù. Il Re ci dona il diritto ("ius" in latino significa proprio il diritto legale) per queste comunicazione e bisogna far girare questa verità.
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