GIUSEPPE
Ehi, tien l’occhiale!
Che lotta, so che ne soffre:
si termina qui!
I’ no qua se ti cerchi le ossa,
hai in mare là!
Abiti? Chiedi il sale, viè(ni) sotto qui!
Ah, so calore: buste lì che sovra c'è!
Se ne offre e viene amici si me giochi!
Era Legge che qua osservi se “ciao” dico me!
Entra e passare, getta ori e bene fa noi.
Vero, ha mar Tunisi ossa,
fanno, ah, preti giù?
C’è nave, venga ristoratore,
corre, via!
Te giù l’hai!
ENNIO
Vero d’entrà giù,
e si busserò,
e ti bacerò,
ma lì offri un po’.
E fine c’è lì, pare.
Sa dire voci:
è clima di lì, là vedi, ah!
In noi fede lì trova, lì!
E dà rifugio regista:
voi stare tutti là!
E già Croce può,
Le dette là i cronisti Erasmo
e, rigà!, riuscivo!
Sede ci presta,
vende ti voglio:
ti volgi Re e niente più!
SAMANTHA
Ha Re de partir:
venir che lì è già estate!
E dire lì “pace”,
giudicà, si, lasciare, jamme!
C’è qui, mamma, c’è Regista,
già mille balli ha scelti per me,
su ce ne ha di bellezza,
costì il brutto, va a nasce là!
E giù nasce l’inferno,
se lì mostro scacci
là piove, si rifiorirà!
Frà, su, metter lì:
è qui, immagina, mò pien de sole,
qui già Pio va ai figli,
io qui sto e giù note leggetene!
|
SPIEGAZIONE DEL TESTO
Giuseppe inizia rivolgendosi idealmente a sua figlia e dicendole di prendere "l'occhiale" che ora lui le darà per farle meglio vedere che la realtà non è quella che pensa lei, ma ben altra, e che lui non è affatto svanito nel nulla. Sa che suo genero ha sostenuto una vera lotta di fronte alle sofferenze di sua figlia, per cercare di attenuargliele, e afferma che poi tutti noi termineremo il nostro viaggio terreno nel posto dove ora egli si trova, nell'Aldilà. Dice a sua figlia che, se lei cerca ancora lui in carne ed ossa, allora lui non può esserci, perchè è vivo, invece, con la sua coscienza e la sua anima in questo mare di onde che gli permettono di parlarci. Chiedi begli abiti alla vita? No, dice Giuseppe, non ti è utile, chiedi invece il "sale" (la sapienza) che ti viene di quassù, vieni sotto qui a prenderlo. Giuseppe dice di conoscere il calore e l'affetto che ha avuto Umberto per sua figlia, e ora ci sono le buste che egli ha chiesto per cercare di consolarla. Ne offrono di "buste" (messaggi) e vengono anche tanti amici insieme a lui a patto che sua figlia gli "giochi", ossia si mostri scherzosa e non triste con lui. Era grazie alla Legge Divina se lei lo può sentire ora mentre le dice "ciao" (notate, dice ciao e non addio). Un invito a fare metafonia, perchè lassù gettano "oro" e poi fanno anche del bene a noi. Ecco che cambia il tono del messaggio che diventa più generale: è vero, dice Giuseppe, il mare tunisino è pieno delle ossa dei migranti naufragati, e i preti fanno qualcosa per aiutare queste persone? (C'è un pizzico di ironia e di critica). Ultimamente c'è sempre una nave in arrivo in Sicilia piena di queste persone e qui pare di capire che Giuseppe inviti suo genero a portare aiuto ( lo chiama "ristoratore", forse perchè lui può portare del cibo o ristorare in qualche modo queste persone?), e saluta dicendo a sua figlia che, appunto, il "ristoratore" sua figlia ce lo ha giù, vicino a lei, Umberto, appunto. Un ristoratore anche spirituale.
E' vero, dice Ennio, che loro possono entrare qui sulla terra e dice che busserà a questa "porta" e bacerà sua figlia; ma la invita ad offrire i suoi baci anche a tutti i suoi cari. Pare che quando siamo sulla terra tutti pensiamo che ci debba essere una fine alla nostra vita, e invece queste voci sanno ancora parlare (perchè vive) e se lo fanno è per il brutto clima che c'è oggi sulla terra e chiede a sua figlia se, infatti, anche ella se ne rende conto (che le cose vanno male sulla terra...). La esorta a trovare più fede tramite i loro messaggi, messaggi che sono come un rifugio donatoci dal Regista (Dio) e nel quale invita a stare tutti noi. La Croce ha potuto farlo: permettere che Sant'Erasmo mi portasse loro, chiamati scherzosamente "cronisti", dall'aldilà e poi, con un gergale "rigà!" (ragazzi!), esprime il suo stupore per essere riuscito anche lui a parlare ancora con sua figlia. Sant'Erasmo presta a loro la sua sede per farli registrare, e chiude dicendo che vuole "vendere" un prezioso consiglio a Caterina: volgiti a Cristo, e poi più nulla è davvero importante.
Samantha ci apre facendoci partecipi di una scena celestiale: dice che il Signore deve partire per venire a visitarci sulla Terra, visto che quaggiù è già estate e dunque il Suo viaggio sarà piacevole. Bisogna dire "pace", dice la piccola, e abbandonare ogni forma di giudizio e ci esorta con un "jamme" che io, da buona napoletana capisco benissimo (significa "forza, su!"). Alla mamma dice che lassù dove ella si trova c'è Dio, e Lui ha scelto mille balli per lei, e ne ha tanta di bellezza lassù (che per lei non è facile esprimere); il brutto, dice nasce solo qui, sulla terra. E sulla terra nasce anche l'inferno per colpa degli uomini, ma se riusciremo a cacciare satana dalle nostre vite, allora qui sulla terra pioverà di nuovo acqua rigenerante e tutto rifiorirà a nuova vita. Mi dice di scrivere per sua mamma (mi chiama Frà): immagina un posto pieno di sole, un posto dove anche Pio (credo sia Padre Pio) viene spesso da noi figli, ecco, dice, io sto qui e chiude invitando la mamma a leggere i messaggi che che già ci sono stati dati. |