SANT'ERASMO
Era lavorà, e a fare!
Acqua, c’ha secco!
Distrarre c’è: ite!
Dischi, già verità c’avete: lavorà!
A chi ha breve vista: stanno, vere qua, le difese!
Però uscire, là avere testa,
verrò, si sta di già giù lì,
e lotta: va ferite qui!
E ritrosia, oh, mai!
A schede libro permetti
d
’insegnarti i segreti qua!
DIVA
E mò c’è San Erasmo a fa ciò!
Si, sto lì!
Ciao, firme c’ha te,
c’hanno Erasmo, qua n’avete!
Che do’ a lì dire, dì mò qua:
mò ride e direi a vecchietti là mirà!
E lì apri te, e le corse lì fare,
che doni, su, va!
A dì un martire va,
c’ha chiavi, lì le fa, approfitta mente!
Andrei a dà baci lì,
c’era di lì i pompieri?
Ho il badge ed andrò giù!
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SPIEGAZIONE DEL TESTO
Bisogna lavorare, dice Sant'Erasmo, c'è da fare, bisogna distrarre le persone dalle loro preoccupazioni terrene, c'è siccità spirituale sulla terra, e queste registrazioni sono come l'acqua rigenerante. dunque bisogna "andare" (ite=andate), muoversi, per portarla, quest'acqua. Gli elementi già li abbiamo, dice la mia cara guida, i "dischi", ossia le registrazioni e la verità che essi veicolano, bisogna lavorare, dunque. Rivolto a coloro che hanno la vista troppo corta per concepire un'altra verità se non quella falsata dalla propria miopia, il santo dice che le vere difese per il dolore, per il senso di vuoto, di fallimento, stanno proprio qui, in queste comunicazioni che attestano l'esistenza della vita dopo la morte stravolgendo dunque il senso ristretto che ad essa diamo col solo intelletto, quando non abbiamo fede. Ma bisogna uscire da questa concezione, avere testa, esaminare con serenità le innumerevoli prove che oggi il mondo ha (ed anche la scienza più avanzata) sull'esistenza dell'Aldilà. E' proprio vero che i cosiddetti "morti" stanno quaggiù per portarci la loro verità, e lui continuerà a venire per farci da guida, e bisogna anche lottare con noi stessi, se necessario, rinascere a nuova vita, perchè per giungere alla verità sono necessarie le "ferite". E mai avere ritrosia nel parlare di questa verità, bisogna farlo a fronte alta, non avere remore. L'ultimo consiglio di questo messaggio: permettiamo alle schede del libro che è formato da tutte le registrazioni contenute in questo sito di insegnarci la verità, non "resistiamo" con stupidi preconcetti.
Diva comunica a suo figlio che c'è Sant'Erasmo con lei ed è lui che permette che la comunicazione avvenga. Si, sta qui, sulla terra, per registrare. Saluta con un "ciao" suo figlio e lo informa che, per il fatto di aver ricevuto il suo messaggio, egli ha avuto le "firme", ossia i permessi del Cielo. Sant'Erasmo mi assiste in quest'opera, dice Diva, e dunque ne abbiamo di doni! Rivolta al figlio, gli raccomanda di dire a tutti quello che lei sta dicendo in questo messaggio, e soprattutto che lui ha ricevuto questo messaggio dall'Aldilà: sa già che ora lui riderà alla sua battuta, perchè lei gli raccomanda di dirlo principalmente ai più "vecchietti" della famiglia o tra le persone di conoscenza, visto che sono i più interessati, per forza di cose, all'argomento "morte" e i suoi misteri. Chiede a suo figlio di aprire il suo animo a questa verità, di fare le corse, sbrigarsi a cambiare atteggiamento perchè ci sono tanti doni spirituali che lo attendono, quali la serenità e l'accettazione serena del lutto. A dirci le verità dell'Aldilà ci viene un martire (Sant'Erasmo, appunto, vescovo e martire), lui ha le chiavi del passaggio fra i due mondi e ne fa altre per altre persone che sono in contatto con lui (vi sono altri ricercatori che ricevono, anche da molto tempo prima di me, i messaggi sotto la guida di Sant'Erasmo), bisogna far approfittare di questo alla nostra mente che chiede prove e razionalità. Se potesse Diva verrebbe a dare baci ai suoi cari, ed è tanta la passione con cui lo farebbe che, scherzosamente, chiede se ci sono i pompieri a "spegnere" questo suo ardore di mamma. Chiude con una battuta e una parola che nessuna entità aveva pronunciato prima: Diva dice di aver avuto un "badge", un permesso, e che quindi ora verrà in visita (spiritualmente, ovvio) ai suoi quando lo riterrà opportuno. |