SANT'ERASMO
C’è dischi, su! C’è speranza, dì!
E è giù fresca…da dichiarà, su!
Ma qui ti do la luna, a lì cieli aprire hai gli eroi!
Chi era qui, dì, la veglia qui.
A te là do la tua borsa e,
mò che ci scappa onde, laggiù apri,
yeah, ossequi ci va di lì!
Alzai respiro!
Qua diffonde(re): Italia giù mai decide lì?
Cuore dividi, non filtra umidità
se odo “Quello” su!
Hai lì giù Piero, là amati va:
trova là colore e taglia, quindi!
E ha lì sospiro, giuro, è vero, un lord è,
e oui, già raffina qui!
‘Scoltate, c’è vento e ho la nave d’oro dipinta.
Fiume dati, giù telefona là,
parola più giusta inventare,
lo vedi, il Regno va!
Ah, cifre vi ridà Francesca al Lido
e oro vi è giù parola!
Più onde porti, tu nasci giù ariete!
Qui su zio me dì: “cuori”!
ANTONIO
Voce fuori campo:
Oh, deh, l’apri
Eccola pronta!
Assai morti si, c'è i morti,
qui sceglie ed artista salì.
Sole assai, botta tira,
là vigile, si: si fa pure sera,
gli interessi curi!
Te hai là tutti i Santi e i timbri
ma lui è de coccio,
allora può sparire noi,
si, sindacati impartiranno!
Le fai rose, hai ragione a essere lì!
Per durà s’era:
non butterà essere, oh mai, sciocchi!
Disarma, bussare a moglie
che hai diritto.
Consiglio era, pigli rose
e fiero ci parli: la voi lì di rabbia?
Va tu perso là
oramai di lì:
si gioca, sa!
AMELIA
Sono qua! Ah, cenere, però sei qua te!
Poi sta a parlà qui de cima,
e nascere pesò.
Ma in Oltre è, si, nave,
le onde esce di lì e ne ha a dì!
Versà è lì: vive meglio chi di lì giù Re vide mò!
Cara, quassù sono divieti, i vetri è!
Ah giù, neh, dille sfere che son lì!
Più nero giù, dille, più male lì!
E ai vetri gioco è forte Re dir!
Po’ annà, vi getti luci!
| SPIEGAZIONE DEL TESTO
Come se fosse un bravo venditore ambulante, Sant'Erasmo mi invita a dire che arrivano i "dischi" (ossia le registrazioni), e, con loro, arriva la speranza che consola tutti noi. C'è aria fresca oggi in Italia, e vuole dichiararlo anche lui, contento (aveva predetto il Santo, ben prima che si potesse immaginare, che in Italia sarebbero cambiate le cose).
Con queste registrazioni è come se mi regalasse la luna, e ad "aprire" i Cielo attraverso queste comunicazioni ci sono le anime di coloro che ci stanno aiutando da lassù e che il santo chiama "eroi". Lui, che era qui presente in questa registrazione, provvede a vegliarmi per tenere lontani spiriti cattivi. Mi dona, metaforicamente, una borsa piena di registrazioni e mi chiede di aprirla per donarle a tutti, ora che così tante onde ci vengono donate dall'Aldilà, e, per questa opera di condivisione, dal cielo mi arrivano i loro "ossequi" (non ho parole). Il Santo fa un bel sospiro ("alzai respiro"), quasi rassegnato nel dirci che l'Italia non riesce mai a decidere per il proprio bene, che ci sono sempre disaccordi profondi. Ma se si "divide" il cuore, il proprio amore, allora nel cuore non entra "umidità", esso non si guasta, specie se si ascolta la Parola di Dio (e ciò vale anche per i politici, ovvio). C'è Piero che porta gli "amati" che mi vengono richiesti, e lui è come uno che, in un grande magazzino di abiti, riesce a trovare la taglia e il colore giusto (riesce a trovare l'anima giusta che mi viene richiesta, cosa che, vi invito a rifletterci, non deve essere proprio facilissimo senza l'aiuto degli Spiriti Superiori). Anche Piero sospira (per nostalgia?), ma non si lamenta, è un vero "lord" gli dice Sant'Erasmo e lassù si sta ancora più raffinando (notate la finezza di Sant'Erasmo che usa un "oui" al posto del "si" per sottolineare la sua affermazione in maniera simpatica). La mia guida ci invita ad ascoltare queste voci, visto che la sua "nave" ha il vento in poppa ed è dipinta d'oro (è preziosissima per noi mortali). C'è un fiume di dati che ci giunge da lassù attraverso le registrazioni, questo fenomeno, dice il Santo, meriterebbe un nuovo termine per essere indicato, visto che è proprio il Regno di Dio che ci fa giungere la suo eco attreverso l'opera di Sant'Erasmo. Il santo ironizza un pò: dice che io, dal Lido, vi rendo "cifre" (cose di valore) con queste registrazioni e che per noi queste parole sono oro. Mi chiede di insistere con tenacia a portare ancora più "onde", in fondo, scherza, io sono nata sotto il segno dell'ariete, segno caparbio e tenace. C'è un mio zio accanto a lui che gli dice di dirmi la parola "cuori" in segno di affetto da parte di tutti i miei cari lassù.
Una voce fuori campo introduce Antonio chiedendomi di aprirgli la "porta". E Antonio commenta come se stesse vedendomi e dice "eccola pronta" a registrare. Sono tanti i "morti" lassù ed è il cielo che sceglie sulla terra chi far comunicare con loro ed è così che hanno scelto me (definita, bontà sua, "artista"). Se c'è tanto sole, ovvero se la vita va a gonfie vele, certo, bisogna festeggiare, tirare botti, ma poi bisogna tenere anche presente che si fa sera, che la vita cambia volto e giungono le difficoltà, ed è per questo, dice Antonio, che bisogna curare gli interessi spirituali, quelli che ci aiutano a maturare una visione più completa della vita. Questo discorso sembra una premessa che Antonio fa a quanto dice ora a sua mamma: lei ha avuto l'aiuto di tutti i santi lassù ed i permessi di poterlo sentire (la mamma di Antonio ha avuto anche altri messaggi da Antonio, anche se per via dei messaggi ispirati), ma se ancora il suo papà resta un pò duro ("de coccio") a voler credere davvero, allora loro lassù possono anche sparire e non cercare più di comunicare con noi, a che servirebbe? Antonio poi scherza, dicendo che perfino i loro "sindacati" lassù, visti i risultati scarsi che loro ottengono lassù nel cercare di convincerci, impartiranno loro l'ordine di sparire. Antonio dice a sua mamma di "farmi" delle rose, ha avuto ragione a contattarmi e a farlo parlare attraverso Sant'Erasmo. Noi siamo fatti per durare in eterno, dice il ragazzo, non butteremo mai via il nostro "essere", saremo per sempre e ci chiama sciocchi quando invece pensiamo il contrario. Poi, rivolto a suo padre, gli chiede di buttare via le sue "difese" razionali e di avvicinarsi a sua moglie, che anche lui ha dirittto a comprendere queste verità. Dà un consiglio a suo padre: di prendere delle rose e portarle a sua mamma con fierezza se non la vuole "arrabbiata". Gli chiede di andare da lei tanto ormai ne è "perso", e poi chiude dicendogli che ha un pò voluto "giocare" scherzando con loro due.
Amelia, con una vocina acuta, dice "sono qua", con stupore. Il suo corpo è ormai cenere, eppure sua nipote è simbolicamente lassù per sentire il suo messaggio perchè lei è ben viva. Amelia dice subito che lei si trova in "cima", in alto, sta bene dunque, e che la sua vita, il nascere sulla terra le pesò (forse per le difficoltà della sua vita?). Nell'Oltre c'è questa "nave" che è il mezzo simbolico col quale loro lassù si avvicinano al piano terrestre, e da questa nave escono le onde che ci permettono di comunicare, e queste onde ne hanno di cose da dirci! Bisogna versare sulla terra questa verità: vive meglio chi riesce a conoscere il Signore già qui sulla terra. Da lassù ci sono comunque dei divieti per cose che si possono o non si possono dire e Amelia questo lo chiarisce a sua nipote, ci sono dei "vetri" che ci separano. Vuole che io dica a Daniela che lassù hanno diverse sfere di esistenza (i diversi livelli) e che quaggiù lei vede sempre più nero, sempre più male. E attraverso i vetri il Re dice che "il gioco è forte", frase che può essere interpretata in molti modi, forse Daniela sarà più in grado di me di capirla. Ora lei può andare e si augura che il Signore ci getti sulla terra smpre più luci per aiutarci a "vedere" la verità. |