Concetta è la nonna di Christian, nonna verso cui egli ha qualche piccolo rimorso - Giorgia è la bimba morta poco dopo la nascita di Gabriella - Katia è l'amata figlia ventiduenne di Francesca, passata oltre per un incidente stradale cinque anni fa - 29/11/2011
Christian mi scrisse tempo fa chiedendomi di contattare i suoi nonni per un motivo particolare e, se posso dire, abbastanza comune fra tanti di noi: li aveva molto amati quando erano in vita, ma ora porta un pò il "rimorso" di non averglielo detto abbastanza quando loro potevano sentirlo con le loro orecchie terrene. Posso contattare una sola persona per ognuno che mi fa la richiesta, altrimenti per l'altissimo numero di richieste farei fatica a soddisfare tutti, e così lui ha deciso di chiedere un contatto in particolrae con sua nonna Concetta. Christian sappia che loro adesso lo sentono anche molto meglio quando dice loro che li ama, e non hanno nemmeno bisogno che lui glielo dica perchè leggono direttamente nel suo cuore, e così questa nonna ora lo ricambia con parole amorevoli e con tutto il suo grande amore e lo rassicura: lei sa bene quanto lui l'ha amata in terra e quanto continua ad amarla ora che è lassù. I nostri cari leggono nel nostro cuore e conoscono benissimo i nostri sentimenti, se sono stati sinceri o meno, anzi, leggono molto meglio i sentimenti che altro.
Giorgia è la neonata di Gabriella, morta subito dopo la nascita. I bambini sono sempre straordinari, hanno una saggezza semplice ed essenziale che riesce a toccarci nel profondo e a commuoverci, anche per il legame che conservano con la mamma restata sulla terra, e il desiderio di scuoterle dalla loro malinconia e nostalgia. Infine c'è Katia, una ragazza che, ad appena 22 anni, quando la vita era piena di promesse per lei, è rimasta vittima di un incidente stradale. Dopo cinque anni dalla sua partenza per il mondo spirituale sua mamma vive ancora nel dolore e mi ha chiesto un segno che la consolasse. Katia invita la mamma a registrare anche lei, e forse così il suo segno sarà davvero convincente e ridarà la gioia di vivere a sua mamma. |
qua, mamma, restare e credi lì!...
CONCETTA
Per giù, eh si, mò andrò!
Mi sgolo e lì sta nave dire,
ci resta e ha: delle note a te!
C’hai verde e ccà voi dir delle note fa Dieu!
E dì mò, figlia: ci rimise in alba lì!
Qua ne ha Re, si!
Ha lì nonna, ti do a dire: tu diritti hai!
Cuore qui te do, amor di là.
Qua faccio dei suoni, beffa sognà.
Il nome là che fa memorarvi sparì,
Se a Re è dormì….male!
GIORGIA
Qua tengo a te!
Dire là: il Re è qui abitare, si!
Ali…qua ve riscesi,
Va giù vele e…ali vi dà Re!
Qua, dì, c’è Dio,
a dire qua è:
ah, Re dà una vetrina bassa,
qua, mamma, restare e credi lì!
Qua te liberi. Fare! E quella noia scrollare là!
KATIA
Sto là già cò Dio,
qui regalo, amore, spingo madre.
Chi re lì po’ alla bara va da lì.
Qui sembra di riuscire,
chi c’è, orecchi ha lì.
Vieni, c’è ombre, c’è richiesta, te!
Regista note ferita aggiusta lì.
Lì dice:
e io sarò mano di edera,
a raggi ho buste appiccicà là!
Se rileva: ne scuote tanti!
Potenti più qui, entità!
Si, dai!
C’è a giù fa quello che è Luce:
ha reti su!
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SPIEGAZIONE DEL TESTO
Concetta, come tanti nostri cari lassù, si mostra quasi stupita della possibilità che le è data di poter "tornare" per un pò, con le proprie parole, sulla terra. Si "sgola" per farsi sentire e dire che la "nave" (è il mezzo simbolico col quale loro dicono di navigare sulle onde radio) è proprio qui, vicino al piano terrestre e ha delle "note" da consegnarmi (tutti i messaggi che mi giungono). Christian ha il "verde" per poterla sentire, ha avuto il permesso celeste e lei gli chiede di dire che attraverso queste registrazioni è Dio (detto in francese, Dieu) che ci fa, appunto, le "note". Mi chiede, chiamandomi affettuosamente "figlia", di dire che il Signore li ha rimessi (lei e suo marito, l'altro nonno che Christian mi aveva richiesto) come all'alba della loro vita, ossia li ha ringiovaniti (cosa che accade a tutti gli spiriti lassù), dunque stanno benone. Il Signore ne ha di sorprese e doni lassù, dice Concetta. Dice a Christian che ora lì ha proprio lei, sua nonna, e gli conferma che lui, proprio per il suo affetto, si è guadagnato il diritto di poterla sentire, e gli da il suo cuore ed il suo amore. Vuole sgombrare il campo da ogni equivoco: non c'è alcuna beffa, chi lo pensa sogna, perchè è proprio vero che lei, per parlare a suo nipote, sta "costruendo" dei suoni nel registratore. Il suo nome, Concetta, quello con cui la ricordano quaggiù ( "che fa memorarvi"), è ora sparito perchè lassù i nomi, i titoli e quant'altro di umano, non contano più. Lascia suo nipote con una raccomandazione: non "dorma" sul problema di Dio, si dia da fare per approfondire la sua fede ed avvicinarsi a Lui, perchè se questo cammino non si fa qui sulla terra ciò è male.
Giorgia esordisce dicendo subito l'essenziale: non si dimenticata della donna che l'ha partorita al mondo e tiene a lei, le sta vicina. Chiede a sua mamma (e a me) di dire che il Signore abita proprio là dove ella dimora adesso (la piccina è in Paradiso, ovviamente). Grazie all'aiuto degli angeli (le "ali") lei è potuta ridiscendere sulla terra per dare questo messaggio. Vi ricordo che è proprio l'energia degli esseri superiori e puri come gli angeli che permette queste comunicazioni. Con queste registrazioni il Signore ci invia vele e ali per volare in alto, spiritualmente parlando. La piccola, come se per lei fosse proprio importante ricordarlo alla mamma, ripete che lì c'è davvero Dio, e bisogna ricordare che con queste registrazioni Iddio ci dona una vetrina "bassa", ossia al livello terreno, per scorgere l'Aldilà, e dunque esorta la mamma a restare accanto a questa "vetrina" e a credere davvero e definitivamente che le cose stanno proprio come loro ci dicono. Nella via di Cristo e nella fede, le dice, diventi davvero libera dalle paure e dalle angosce, e bisogna agire, darsi da fare, bisogna, raccomanda alla sua mamma, scrollarsi di dosso la noia di vivere e reagire. Credo che Gabriella capirà meglio di me a cosa la piccina si riferisca.
Katia dà subito la notizia forse più importante a sua mamma: lei sta là già insieme a Dio, in Paradiso. C'è qui il regalo di questa registrazione con cui ella vuole con amore spingere sua mamma ad uscire dal suo dolore. Chi è stato un re terreno è comunque soggetto alla bara, alla morte, dunque ricordarsi che il vero re è solo quello celeste, eterno ed immortale. Venendo a registrare le sembra di uscire di nuovo nel nostro mondo, e, bontà sua, dice che io ho orecchi per poterla intendere. Invita la mamma a registrare anche lei, o almeno a tentare visto che ci sono tante "ombre", ossia tante anime che vogliono comunicare, c'è tanta richiesta lassù. Le note del regista, ossia di Sant'Erasmo, servono a curare le ferite di chi è nel lutto, perchè esse gli dicono che la morte è solo una separazione temporanea. Sant'Erasmo le dice qualcosa che ella ci riporta: come l'edera si appiccica dappertutto, con la stessa forza Sant'Erasmo appiccicherà alle onde che ci permettono di registrare le sue "buste", i suoi messaggi per chi ha bisogno. Katia dice che è un fatto accertato che egli, con quanto fa da lassù, scuote dal torpore spirituale tante persone. Lassù ci sono le entità più potenti e dunque più sante ed evolute. Con il suo "si, dai", esorta la mamma a non abbattersi e a capire che quaggiù ora c'è ad agire anche per lei Colui che è Luce, Dio, che lassù ha le reti giuste per poterci "pescare" dal nostro mare di indifferenza e dolore. |
COMMENTO
Mi chiedo per quanto ancora il mondo spirituale dovrà gridarci le proprie verità prima che il mondo si accorga di questo enorme evento, di questo "elefante" in salotto con cui prima o poi dovrà fare i conti. Per quanto tempo, prima che i cosiddetti "maestri di pensiero" che influenzano il pensiero di tante persone si rendano conto dell'immensa responsabilità di cui si stanno caricando avendo eliminato il problema della vita dopo la vita dal dibattito quotidiano, dai mass media, e perfino dai luoghi che sarebbero naturalmente deputati a trattare tali argomenti, ossia gli altari delle nostre chiese che sempre meno ci parlano di Aldilà e di trascendente. Di cosa hanno paura oggi, costoro? Del fatto che l'Aldilà presuppone che si dia conto di ciò che abbiamo fatto e ciò oggi è scomodo, visto il livello degradato a cui noi umani siamo scesi? Il fatto che non vogliano affrontare il problema, non significa affatto che il problema non si presenterà anche a loro prima o poi, la morte, si sa, è l'unica cosa certa della nostra vita. E' per questo tipo di rifiuto della nostra parte spirituale, che è poi la vera parte di noi, che poi le tv ci raccontano, come se fosse normale, del suicidio pulito e comodo, eseguito in clinica svizzera, di un uomo pubblico che fino a qualche anno fa si faceva paladino dei diritti del proletariato (quello stesso che oggi non riesce nemmeno a curarsi un dente cariato a proprie spese, altro che clinica svizzera!), e nessuno alza una voce di sdegno per l'assoluta follia di quel gesto che andava evitato curando la depressione di quella persona, curandola anche facendogli capire che egli non è solo un corpo e che un attimo dopo aver chiuso gli occhi qui sulla terra, avrebbe dovuto continuare ad affrontare le sue paure e le sue angosce dall'altro lato, ma, per molto tempo, in conzioni ben peggiori, trovandosi da solo, nella nebbia e nel buio provocati dalla sua stessa mancanza assoluta di speranza nel suo Creatore, fino a quando non inizierà a risvegliarsi ad una nuova realtà, ben diversa da quella vuota e senza senso che ha determinato la sua depressione. Non si scappa dalle proprie responsabilità, che lo sappiano questi grandi uomini che con tanto ardire si "autodeterminano", che fanno scelte "degne di stima" e che si prendono il loro "diritto di decidere della propria vita". Propria vita? Se la sono dati da soli? Perfino un ateo sa che se non è stato Dio a dargliela perchè per lui Egli non esiste, è stata sua mamma a decidere di dargliela. Devono comunque ad altri il fatto che si siano trovati a vivere su questo pianeta. Sanno davvero per cosa hanno deciso scegliendo di morire per propria mano? Lo sanno con certezza? E quel medico che ha aiutato questa persona a morire, non ha forse rinnegato la sua stessa missione così ben prefigurata nel giuramento di Ippocrate che lo obbliga a curare anche contro ogni circostanza avversa il suo paziente, non ad aiutarlo a morire, visto che un medico, per sua stessa natura e missione, si pone sempre contro la morte e mai a favore di essa? Medico o boia? L'aldilà ha ben ragione a continuare a gridare, e bisognerà, prima o poi, ascoltarlo davvero. Forse io mi sdegno un pò troppo, è vero, è il mio carattere passionale, per cui mi scuso, ma con quest'ultimo fatto che ho appena trattato credo che ormai abbiamo visto sdoganare come "giusto" e "normale" quasi tutto, e questo mi indigna come essere umano. Pensate alle conseguenze che questo fatto, presentato senza alcuna negatività, può avere sull'anima fragile di tanti adolescenti in crisi, e alla responasabilità che alcuni commentatori televisivi e certi loro ospiti si prendono nei confronti di queste anime più deboli che non hanno alcun punto di riferimento solido a cui appoggiarsi se non il televisore stesso. |
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